Riserva Naturale di Monte Rufeno ITINERARI / NATURA

La Riserva Naturale Monte Rufeno, istituita con L.R. n. 66/1983, fa parte del sistema delle aree protette del Lazio e si estende per circa 3000 ettari nel territorio del comune di Acquapendente, al confine con Toscana e Umbria. L’area è divisa in due parti dal fiume Paglia: la zona nord, circa due terzi della superficie totale, va dal fiume alla frazione di Trevinano, la restante parte, a sud, si estende dal Paglia alla frazione di Torre Alfina.

I boschi e gli ambienti che compongono la Riserva hanno un grande valore naturalistico, tanto che le finalità dell’area protetta sono la tutela dell’ecosistema forestale in tutte le sue componenti, la promozione del turismo sostenibile, anche attraverso la gestione dei vecchi casali ristrutturati che sono importanti elementi del paesaggio, e lo sviluppo di attività compatibili come l’educazione ambientale e l’agricoltura a basso impatto ambientale. Conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale sono quindi i principi fondamentali di questa Riserva, una delle prime aree protette regionali ad essere state istituite.

Le colline ricoperte da boschi, visibili da Acquapendente, già da lontano fanno immaginare un mondo diverso da quello a cui siamo abituati nella nostra quotidianità: un paradiso per cinghiali, caprioli e uccelli. Attraversando i sentieri della Riserva con attenzione e sensibilità, è possibile incontrare queste creature e farsi sorprendere dalla presenza di lepri, che pur preferendo aree aperte vi trovano un rifugio sicuro, oppure di scoiattoli, ai quali piace vivere nei boschetti di conifere e nutrirsi nei querceti e castagneti.

Tutta la Riserva è attraversata da corsi d’acqua, alcuni raggiungibili, altri più lontani dai sentieri battuti, ma tutti in grado di ospitare, grazie alla loro integrità, le specie più delicate di anfibi, come la salamandrina, e di crostacei, come il granchio d’acqua dolce e il gambero di fiume. Un affluente del Paglia, il Subissone, limpido e ricco di prede offre rifugio anche al raro merlo acquaiolo, molto difficile da vedere anche nei periodi di maggiore attività.

L’area protetta è contraddistinta da una rete viaria, percorribile a piedi, a cavallo o in bici, dalla quale si snodano itinerari speciali: sentieri escursionistici, sentieri-natura e piste ciclabili. Ad ogni percorso attrezzato è stato attribuito un colore specifico, riportato sui paletti segnavia che si incontrano durante il passaggio.

 

 

testi:
www.monterufeno.it

immagini:
agriturismo.freeiz.com
laperegina.it